L’architetto ed educatore tedesco-americano Walter Gropius ha avuto una grande influenza sullo sviluppo dell’architettura moderna. Ha fondato, in particolare, il Bauhaus.
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La Vita di Gropius
Walter Gropius nacque il 18 maggio 1883 a Berlino. Figlio di un padre architetto, i suoi studi in materia fecero emergere un talento naturale, tanto che completò il suo primo edificio ancor prima di conseguire la laurea. Poi, nel 1910, avvia il suo studio di architettura e trascorre i primi tempi progettando fabbriche ed edifici per uffici. In questo periodo adottò un approccio modernista al suo lavoro. Purtroppo, lo studio di Gropius dovette sospendere le sue attività durante la Prima Guerra Mondiale. Nonostante ciò, ancor prima che la guerra finisse, iniziò a concepire il suo progetto più ambizioso, che lo avrebbe poi portato al riconoscimento internazionale: la fondazione della Scuola Bauhaus.
L’Inizio della Scuola Bauhaus
Gropius fu contattato dalla città di Weimar per essere nominato direttore di diversi istituti (la Scuola Granducale Sassone di Arti e Mestieri, l’Accademia Granducale Sassone di Arti e la Scuola Granducale Sassone di Arti), che alla fine furono riuniti come Staatliches Bauhaus Weimar (Bauhaus pubblico di Weimar). Nel 1934 Gropius lasciò la Germania e, dopo brevi soggiorni in Italia e in Gran Bretagna, si stabilì infine negli Stati Uniti. Lì realizzò la sua casa, seguendo gli stessi principi di progettazione utilizzati nella scuola Bauhaus. Si trasferì poi a Cambridge, dove dal 1967 al 1968 fu accademico della National Academy of Design. Morì il 5 luglio 1969 a Boston, nel Massachusetts.
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Le Opere
Il contributo di Gropius all’architettura moderna risale agli inizi della sua carriera. Tra i suoi primi edifici, ci sono la Fabbrica Fagus di Gropius (1911-1913, Bassa Sassonia, Germania), un impianto per la produzione di scarpe, considerato un pezzo essenziale della prima architettura moderna; la Casa Sommerfeld (1920), realizzata in gran parte con “materiali presi da una nave demolita”; la Staatliches Bauhaus (1925-1932, Dessau), comunemente nota come Bauhaus e considerata la sua opera più importante; il Bauhaus Archive Museum of Design (Berlino); il complesso residenziale di Siemensstadt (Berlino) e le Case dei Maestri (1925, Dessau).
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Dopo che Gropius lasciò la Germania, le sue opere iniziarono a toccare nuovi orizzonti. Tra queste, la Casa Gropius (1937, Lincoln), la Casa Alan I W Frank (1939-1940, Pittsburgh), la Aluminum City Terrace (1941, New Kensington), l’Ambasciata degli Stati Uniti (1959-1961, Atene), il l’edificio Pan Am (1960-1963, New York) e il Porto Carras Grand Resort.
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Nel 1923, Gropius progettò la sua famosa maniglia, oggi considerata un’icona del design del XX secolo. Spesso viene citata come uno degli oggetti d’arte applicata più influenti prodotti dal Bauhaus. Venne inoltre utilizzata per la prima volta nel progetto del 1925 per l’edificio del Bauhaus a Dessau e divenne il modello per tutti i suoi successori, rifuggendo da design elaborati e barocchi a favore di un’estetica elegante e puramente funzionale, ma allo stesso tempo elegante ed equilibrata.
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Lo Stile
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In qualità di direttore e fondatore del Bauhaus, Walter Gropius è stato l’artefice di numerosi progetti innovativi, che spesso coinvolgevano materiali e metodi di costruzione scelti direttamente tra i più moderni e tecnologicamente disponibili del suo tempo. Gropius teorizzò, come pubblicato in un saggio del 1913, che tutto il design dovesse essere funzionale oltre che esteticamente piacevole. Utilizzando la tecnologia, trasformò l’architettura in una scienza fatta di precisi calcoli matematici. Credeva nella creazione di edifici industrializzati ed efficienti e spesso i suoi stessi edifici mostravano i segni della standardizzazione, della produzione di massa e della prefabbricazione. Gropius introdusse anche un sistema di pareti schermate, utilizzando un telaio in acciaio strutturale per sostenere i pavimenti e permettendo alle pareti esterne in vetro di coprire una superficie, senza interruzioni.
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