Gerrit Thomas Rietveld, architetto e designer di mobili olandese, è stato una figura di spicco del movimento noto come De Stijl. Le sue forme semplici, i colori vivaci e i pezzi geometrici sono ancora oggi sinonimo di De Stijl e della sua estetica.
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La Vita
Gerrit Thomas Rietveld nacque il 24 giugno 1888 a Utrecht, dove avrebbe trascorso la maggior parte della sua vita. All’inizio della sua vita, si forma come ebanista sotto la guida del padre tra il 1899 e il 1906. Successivamente, studiò come designer di gioielli nello studio di C. J. Begeer dal 1906 al 1911. La carriera di Rietveld come architetto indipendente iniziò nel 1919, lo stesso anno del suo ingresso nel movimento De Stijl, che propugnava l’astrattismo geometrico come mezzo per raggiungere l’armonia e l’equilibrio. Nel 1921 iniziò un periodo di collaborazione con il designer e mondano olandese Truus Schröder-Schräde, con cui realizzò la Rietveld Schröder House. Negli anni Trenta la fama di Rietveld sembrò svanire, ma con il rinnovato interesse per De Stijl dovuto alla produzione successiva alla Seconda Guerra Mondiale, ricominciò a ricevere importanti commissioni. Rietveld morì il 25 giugno 1964 a Utrecht.
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Le Opere
Concentrandosi principalmente in Olanda, le sue realizzazioni architettoniche includono una gioielleria di Amsterdam (1921), le case a schiera di Utrecht (1931-34), il Padiglione olandese alla Biennale di Venezia (1954), il Padiglione delle sculture del Rijksmuseum Kröller-Müller di Otterloo, il Museo Van Gogh di Amsterdam (1955) e, soprattutto, la Casa Schröder di Utrecht (1924). Inoltre, quest’ultima struttura è attualmente inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
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Per approfondire quest’ultimo aspetto, la casa è un’abitazione a misura di famiglia, costruita per enfatizzare l’equilibrio geometrico tra le singole forme. Inoltre, si tratta di una disposizione flessibile degli spazi interni con un approccio non convenzionale ma fresco all’architettura, che rappresenta un’icona dell’architettura moderna.
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Ha inoltre progettato la Sedia Rossa e Blu (1918-1923), che sembra quasi una versione tridimensionale di un quadro di Piet Mondrian, la Schröder 1 (1923), la Zig Zag Chair (1934) e la Utrecht (1935).
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Tratti Stilistici
La maggior parte delle sue opere racchiude i principi di De Stijl. Rietveld adottò quella che percepiva come una forma più pura di geometria, costituita da linee rette e forme geometriche di base, in gran parte rese nei tre colori primari, oltre che in bianco e nero. Inoltre, abbracciò un’estetica astratta, spoglia, ma elegante. In parte una reazione all’eccesso dell’Art Déco, la qualità ridotta dell’arte De Stijl, immaginata dai suoi creatori come un linguaggio visivo universale, mira a un perfetto equilibrio tra arte e vita.
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Fonti:
https://www.artsy.net/artist/gerrit-thomas-rietveld
https://www.britannica.com/biography/Gerrit-Thomas-Rietveld