Villa Savoye, uno dei capolavori di Le Corbusier, è una rivisitazione in chiave moderna di una casa di campagna francese. Essa celebra l’arrivo dell’era delle macchine.
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Villa Savoye ha trasformato da sola la carriera di Le Corbusier. Essa ha stabilito i principi dello Stile Internazionale. Considerata da molti come uno dei punti più alti dell’opera modernista, la struttura stabilisce un nuovo precedente per la storia dell’architettura. Inoltre, il distacco dell’edificio dal contesto fisico integra facilmente il progetto nel contesto meccanicistico/industriale dell’inizio del XX secolo.
La Casa e la Macchina
Il famoso principio di Le Corbusier, “la casa deve essere una macchina per viverci”, è perfettamente racchiuso nelle forme, nella disposizione e nei materiali di Villa Savoye.
Situata alle porte di Parigi, Villa Savoye offre ai suoi ricchi committenti una fuga dall’affollamento della città. L’ampio sito su cui sorge ha poche o nessuna restrizione, il che ha dato a Le Corbusier una totale libertà creativa.
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Le Corbusier sviluppò le sue teorie sull’architettura moderna durante il decennio precedente, ma nel 1920 fondò la rivista L’Esprit Nouveau. Molti dei saggi qui pubblicati confluirono nel 1923 nella sua celebre raccolta “Vers une architecture“. Il libro celebrava la scienza, la tecnologia e la ragione, sostenendo che le macchine moderne potevano creare progetti altamente precisi, non dissimili dalle forme platoniche ideali apprezzate dagli antichi greci. Inoltre, Le Corbusier non risparmiava elogi ai totem della modernità – auto da corsa, aerei e fabbriche – e si meravigliava della bellezza della loro efficienza. Di conseguenza, cercò di isolare quelle che chiamava “forme tipo”, ovvero gli elementi universali del design che, lavorando insieme, formano un sistema. Inoltre, riteneva che questo concetto fosse applicabile a diversi campi, come l’architettura e l’ingegneria.
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I volumi geometrici essenziali di Villa Savoye incarnano tale concetto e l’attenta considerazione della processione e delle proporzioni collegano l’edificio agli ideali classici. Allo stesso tempo, la sua semplicità e l’uso del cemento evocano le opere di ingegneria calibrate con precisione che l’architetto ammirava. Inoltre, Villa Savoye rappresenta l’interpretazione di Le Corbusier della natura dell’architettura e il suo tentativo di esprimere un classicismo senza tempo attraverso il linguaggio del modernismo architettonico.
I Cinque Punti dell’Architettura
Villa Savoye ha esercitato un’enorme influenza su Modernis e sull’architettura nel suo complesso. Essa è stata progettata per rispondere alla filosofia dei “Cinque punti”, che sono i principi fondamentali del suo nuovo standard architettonico.
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- Il supporto di pilastri a livello del suolo eleva l’edificio dalla terra e permette una continuità estesa del giardino sottostante.
- Il tetto funzionale funge da giardino e terrazza e recupera il terreno occupato dall’edificio per la natura.
- La pianta libera alleggerisce le pareti portanti e permette di posizionare le pareti in modo libero ed estetico
- Le lunghe finestre orizzontali forniscono illuminazione e ventilazione.
- Le facciate progettate liberamente servono solo come pelle della parete e delle finestre e non sono vincolate da considerazioni di tipo portante.
L’Organizzazione della Villa
Livello inferiore
Entrando nel sito, la casa sembra fluttuare sopra lo sfondo della foresta, sostenuta da esili pilastri. Sembrano dissolversi tra gli alberi, grazie al colore verde della base che aumenta la percezione di un volume fluttuante. Inoltre, il livello inferiore funge da programma di manutenzione e servizio della casa. Uno degli aspetti più curiosi è la facciata in vetro curvo del livello inferiore, realizzata per adattarsi al raggio di sterzata delle automobili del 1929. Così, quando il proprietario passa sotto il volume più grande, può entrare nel garage con la facilità di una leggera svolta.
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Piano abitato
Il volume superiore, dotato di finestre a nastro che si integrano perfettamente nella facciata bianca e spoglia, lo svuota di ogni gerarchia. Le finestre giocano con la percezione dell’interno e dell’esterno, che si esprime pienamente solo una volta entrati. Tuttavia, una volta dentro, diventa chiara la comprensione dell’interazione spaziale tra spazi pubblici e privati. In genere, gli spazi abitativi di una casa sono relativamente privati, chiusi e piuttosto appartati. Tuttavia, Le Corbusier colloca gli spazi abitativi attorno a una terrazza esterna comune, separata dalla zona giorno da una parete scorrevole in vetro. Inoltre, sia il piano inferiore che quello superiore si basano su un’idea di pianta aperta che incoraggia gli abitanti a spostarsi continuamente tra gli spazi.
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Terrazza
Le Corbusier trattò la terrazza come una stanza a sé stante, senza pareti. Riflettette sul il suo desiderio di integrare completamente paesaggio e architettura. Madame Savoye, proprio come lui, credeva nei benefici dell’aria fresca e del sole. Riteneva inoltre che il tempo libero trascorso all’aperto fosse un segno di uno stile di vita moderno. In più, l’integrazione degli spazi interni ed esterni di Villa Savoye permetteva alla famiglia di trascorrere il tempo all’aperto nel modo più efficiente possibile.
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Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Villa_Savoye
https://www.archdaily.com/84524/ad-classics-villa-savoye-le-corbusier
