Achille Castiglioni è uno dei più grandi maestri del design del XX secolo, la cui biografia personale è un tutt’uno con la lunga storia del design italiano. È stato un inestimabile ambasciatore del design italiano.
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Sulla vita
Achille Castiglioni, architetto e designer d’interni italiano (nato il 16 febbraio 1918 a Milano, morto il 2 dicembre 2002 a Milano), ha prodotto mobili e accessori moderni noti per la loro natura funzionale e lo stile ingegnoso. Dopo essersi laureato al Politecnico di Milano nel 1944, Castiglioni andò a lavorare con i fratelli Livio e Pier Giacomo. Livio si dimette nel 1952, ma Achille e Pier Giacomo continuano a collaborare. Oltre ai progetti architettonici, i due fratelli crearono anche opere d’arte per interni. Dopo la morte di Pier Giacomo nel 1968, Achille continuò a lavorare come designer e urbanista. I Castiglioni hanno vinto nove volte il Compasso d’Oro, il massimo premio italiano per il design industriale. Nel 1997 il Museo d’Arte Moderna di New York ha organizzato una mostra sul suo lavoro.
Il compasso d’oro
Compasso d’Oro è il nome di un premio di design industriale nato in Italia nel 1954 da un’idea originale di Gio Ponti e Alberto Rosselli. Dal 1964 è ospitato esclusivamente dall’Associazione per il Disegno Industriale (ADI). È il primo e più riconosciuto premio del settore. Il premio mira a riconoscere e promuovere la qualità nel campo del design industriale prodotto in Italia ed è assegnato dall’ADI. Vincitore di otto Compassi d’Oro, Achille Castiglioni può vantare il merito di aver disegnato oggetti di design apprezzati in tutto il mondo da marchi famosi come Brionvega, Zanotta e Flos. Nel corso della sua carriera ha esposto – tra gli altri – al Museum für Angewandte Kunst di Vienna, alla Hochschule für Künste Bildende di Berlino, alla Triennale di Milano e al Centre Georges Pompidou di Parigi. Il fratello Pier Giacomo, definito da Dino Gavina “uno dei dieci migliori designer della storia”, è stato insignito – tra gli anni ’50 e ’60 – di 5 Compassi d’Oro, ottenuti per oggetti di design diventati marchi di culto come Brionvega, Alessi, Kraft e Zanussi. Tra le principali mostre si ricordano quelle al MoMA di New York e al Design Museum della Triennale di Milano.
Come si riconosce lo stile di Castiglioni?
Achille Castiglioni conosceva bene i principi fondamentali del suo lavoro. “Iniziare da zero. Attenersi al buon senso”. In altre parole, il designer non deve dare per scontato nessun oggetto simile precedente, deve capire il motivo per cui creare un nuovo prodotto o migliorare uno esistente e deve essere consapevole delle risorse disponibili”. Nonostante questi principi razionali, le caratteristiche principali di tutte le opere di Castiglioni erano i paradossi: egli li amava ed era affascinato dall’intuizione e dalla saggezza che potevano generare. Lo sgabello girevole Sella ne è probabilmente l’esempio più efficace: è costituito da un sedile di bicicletta in pelle, uno stelo tubolare in metallo e una base arrotondata in ghisa. L’ispirazione è stata un nuovo comportamento, come ha detto il designer: “Quando uso un telefono pubblico (…) mi piace muovermi, ma vorrei anche sedermi, ma non completamente”, una conseguenza più profonda e significativa della combinazione di forma e funzione di un oggetto. L’osservazione degli oggetti quotidiani era spesso il punto di partenza per i suoi progetti: “Il design richiede osservazione” era uno dei suoi soprannomi.
Fonte immagine: http://dzinestore.blogspot.it/2010/08/sella-example-of-timeless-design.html
La filosofia di Achille Castiglioni
Oltre a essere un designer di successo, Achille Castiglioni è stato anche professore al corso di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove ha potuto educare decine di studenti alla sua filosofia progettuale. Era solito iniziare ogni lezione con un oggetto della sua enorme collezione di oggetti trovati o acquistati in tutto il mondo. Utilizzando oggetti di uso quotidiano, Castiglioni dimostrò il potere della semplicità, dell’ingegno e di oggetti comuni apparentemente irrilevanti. Un esempio significativo è lo sgabello per la mungitura, costituito da un pezzo di legno rotondo come seduta e da un’incisione rotonda in cui si inserisce la singola gamba di legno. Le due parti erano unite da una striscia di cuoio, in modo che lo sgabello potesse essere portato a tracolla. Castiglioni si mise poi in piedi su un tavolo e mungendo una mucca invisibile imitò l’uso dello sgabello, dimostrando come gli oggetti abbiano una vita propria indipendentemente dal nome di un designer. Voleva anche incoraggiare i suoi studenti a esplorare il design e il suo potenziale a partire dagli oggetti, basandosi sul buon senso e sulle risorse disponibili. “Quello che serve è un modo costante e coerente di progettare, non uno stile”. diceva Castiglioni. Il suo metodo si basava sull’osservazione e sulla comprensione degli oggetti, immaginando che l’esigenza si traducesse in una soluzione progettuale soddisfacente.
Fonte immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Mezzadro_1957.jpg por Holger.Ellgaard
Qual è la sua creazione più famosa?
- La lampada Arco, disegnata da Pier Giacomo e Achille Castiglioni nel 1962 per Flos, è oggi un’icona del Made in Italy. È stata anche al centro della prima battaglia legale in Italia, in cui un oggetto di design industriale è stato trattato come un’opera d’arte, cioè come il prodotto di un’attività intellettuale meritevole di protezione legale in termini di copyright. Ispirandosi alle antiche lanterne, Arco crea un’illuminazione a sospensione senza l’impegno di scegliere dove collocare l’apparecchio a lungo termine, come avviene per i lampadari. La lampada può essere facilmente spostata. È costituita essenzialmente da una base in marmo e da una struttura in acciaio curvato, alla cui estremità si trova la luce vera e propria, con una calotta e un anello in alluminio regolabili. “L’uso creativo di poche risorse – senza grandi investimenti, macchinari potenti o materiali innovativi – ha permesso di far nascere a Milano nel 1962 non solo una nuova lampada, ma un nuovo concetto di luce. L’attività creativa dei fratelli Castiglioni è un emblema del ‘fare di più con meno processi produttivi’
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/50b468b7-b1ed-4e04-b078-c9b0cf35a485 por PaoloMazzoleni
- Mezzadro, un oggetto destinato ad entrare nelle case private e negli spazi pubblici – in produzione dal 1971 – fa spazio al concetto di objet trouvé nel campo dell’arredamento, ovvero il colpo di genio di riutilizzare un oggetto stampato, se non una parte di esso, mantenendone la forma ma cambiandone il luogo e il modo di utilizzo. Achille e Pier Giacomo Castiglioni progettarono lo sgabello utilizzando il sedile di un trattore agricolo, realizzato quasi mezzo secolo prima per la mostra “Colori e forme nella casa contemporanea”, allestita a Villa Olmo a Como nel 1957. Lo spostamento era radicale e dimostra una visione progettuale e sociale in anticipo sui tempi. Mezzadro è un oggetto interclassista, che combina in modo giocoso ironia e comodità. Lo sgabello è composto da quattro elementi. Un’asta elastica in acciaio cromato sostiene la seduta, realizzata in lamiera laccata e stampata. L’appoggio a terra è garantito da un poggiapiedi in faggio naturale trattato a vapore. Il perno di fissaggio dello sgabello è un “dado ad alette metallico comunemente usato per bloccare le ruote delle biciclette”.
Fonte immagine: https://www.salvioniarredamenti.it/en/design-icons/stool-mezzadro-zanotta/
Alcune altre opere famose
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/01af5fdc-c87c-48c1-95a4-7069886a37de por Daderot
Fonte immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/Achille_Castiglioni#/media/File:Castiglioni_Watch_for_Alessi_-_Austin_Calhoon_Photograph.jpg
Fonte immagine: https://www.finnishdesignshop.com/lighting-table-lamps-table-lamps-snoopy-table-lamp-p-17804.html
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/a60fdf03-2e87-4e04-8819-013bdff80097 por Andrea Pavanello, Milano