Designer industriale tedesco con sede a Milano, Richard Sapper è considerato uno dei più importanti designer della sua generazione. I suoi prodotti mostrano sempre una combinazione di innovazione tecnica, semplicità delle forme e un elemento di arguzia e sorpresa.
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Inizio carriera
Dopo un breve periodo nel reparto stilistico della Mercedes-Benz, nel 1958 si trasferì a Milano, il cuore del design progressista dell’epoca, per cambiare vita. Dopo un breve periodo trascorso nello studio di Gio Ponti e nel reparto design della Rinascente, nel 1959 iniziò una collaborazione molto produttiva con il designer italiano Marco Zanuso, che durò 18 anni, a fasi alterne, e che portò a progetti fondamentali come il piccolo televisore Doney (1962) e la radio TS502 (1965) per Brionvega, un’azienda italiana che trasformò l’aspetto di questi oggetti per sempre.
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Grazie a Saper e Zanuso, per la prima volta i dispositivi elettronici domestici divennero pezzi di scultura, a loro agio nell’ambiente domestico italiano moderno e chic che ebbe un tale impatto in tutto il mondo. Il sodalizio produsse una serie di altri progetti chiave, dal telefono Grillo, il primo con il bocchino ribaltabile, alla sedia impilabile in plastica per bambini per Kartell, che faceva parte della famiglia di sedie in plastica italiane del periodo, prodotte da Vico Magistretti, Joe Colombo e altri, che magicamente facevano apparire il materiale elegante e sontuoso anziché economico e sgradevole. Sapper ha fotografato la sedia Kartell con la figlia Carola seduta sopra.
Un nuovo studio e una collaborazione importante
Dopo aver avviato il proprio studio indipendente nel 1959, Sapper progettò per Lorenz l’orologio da tavolo Static, che gli valse il primo Compasso d’Oro e che è tuttora in produzione. Nel 1972, Sapper realizzò per Artemide la lampada Tizio, una delle prime lampade da tavolo che utilizzava lampadine alogene con bracci conduttori di corrente a bassa tensione per eliminare la necessità di fili. Tizio rimane una delle lampade più vendute di sempre.
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Sapper continuò a creare classici del design, tra cui la serie Sapper Office Chair per Knoll nel 1979, una serie di orologi da polso per Heuer nel 1976 e la sedia pieghevole Nena per B&B Italia nel 1984. Nel 1978, Alessi commissiona a Sapper il primo prodotto di una lunga serie, la macchina da caffè espresso 9090. Seguono, tra gli altri prodotti, il bollitore a due note Bollitore nel 1984, la teiera Bandung nel 1990, la macchina per caffè espresso Coban nel 1997, la grattugia per formaggi Todo nel 2006 e la serie di pentole Cintura di Orione nel 1986 e nel 2009, concepite con la collaborazione di chef come Roger Verge, Pierre e Michel Troisgros e Alain Chapel.
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Nel 1980, Sapper fu nominato principale consulente di design industriale presso IBM e iniziò a progettare numerosi computer portatili, tra cui il primo ThinkPad 700C nel 1992, che rompeva con la tradizione dell’azienda di macchine grigio perla con una semplice ed elegante scatola nera rettangolare. Questa scatola minimalista rivelava una sorpresa al suo interno: un piccolo pulsante rosso in mezzo alla tastiera che serviva a controllare il cursore dello schermo. Sapper ha continuato a supervisionare il marchio ThinkPad come consulente di design per Lenovo dopo l’acquisizione della divisione PC di IBM nel maggio 2005.
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Sapper è stato un designer di talento il cui lavoro poteva essere visto come razionale ed emotivo, rispecchiando la Germania in cui è nato e l’Italia in cui si è trasferito al culmine della miracolosa rinascita del dopoguerra come centro mondiale del design.
Ha sviluppato e progettato un’ampia varietà di prodotti, dalle navi alle automobili, dai computer all’elettronica, dai mobili agli elettrodomestici da cucina. Tra i suoi clienti figurano Alessi, Artemide, B&B Italia, Heuer, Kartell, Knoll, Lorenz Milano, Magis, Molteni e molti altri. Nel corso della sua lunga carriera Sapper è stato insignito per dieci volte del Compasso d’Oro per il design, e il suo lavoro è incluso nelle collezioni di molti musei – il MoMA di New York possiede quasi 20 suoi progetti.
Problemi di trasporto
Nel corso della sua carriera, Sapper ha dedicato grande attenzione ai problemi dei trasporti. Collaborò con la Fiat per la realizzazione di automobili sperimentali, in particolare per i sistemi di paraurti pneumatici, e con la Pirelli per lo sviluppo di strutture pneumatiche. La ricerca di Sapper sullo sviluppo di nuovi sistemi di trasporto urbano con un altro architetto italiano, Gae Aulenti, è culminata con la Zoombike, leggera e pieghevole, lanciata nel 2000 ma non più in produzione, una bicicletta leggera progettata con tecnologia aeronautica per ottenere la resistenza e l’accelerazione di velocità richieste, che può essere ripiegata in modo rapido e semplice come un ombrello ed entrare facilmente nel bagagliaio di un’auto.
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Sapper combinava l’elegante minimalismo e la capacità di risolvere i problemi di Dieter Rams o Jonathan Ive con l’umorismo e l’abilità dei designer milanesi che conosceva bene e con cui ha lavorato per anni; […] progettava per la produzione di massa, ma si spingeva anche oltre con i suoi progetti sperimentali nel campo dei trasporti.
Un insegnante entusiasta
Nel corso della sua carriera, Sapper è rimasto fortemente coinvolto nel mondo accademico, insegnando all’Università di Yale, alla Hochschule für Angewandte Kunst di Vienna, alla Kunstakademie di Stoccarda, alla Domus Academy di Milano, all’Accademia Centrale d’Arte e Design di Pechino, all’Università di Buenos Aires e al Royal College of Art di Londra. Richard Sapper ha ricevuto numerosi premi per i suoi prodotti e i suoi progetti sono presenti nelle collezioni permanenti di molti musei a livello internazionale.
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Dal 1988 è membro onorario della Royal Society of Arts e dal 2001 è membro dell’Akademie der Künste di Berlino. Nel 2009 il German Design Council gli ha conferito un premio alla carriera e nel 2012 Sapper ha ricevuto la Croce al Merito dell’Ordine del Merito dal Presidente della Repubblica Federale di Germania. È morto il 31 dicembre 2015.
Fonti:
https://www.alessi.com/us_en/designers/from-p-to-s/richard-sapper.html
https://www.theguardian.com/artanddesign/2016/jan/08/richard-sapper