Inconfondibilmente ispirata al design del XVIII secolo di Luigi XVI, la Sedia Louis Ghost è un pezzo economico, impilabile e moderno. Secondo il produttore, Kartell, ne sono stati venduti più di 2 milioni.
Fonte immagine: http://www.moderndesign.org/2009/10/kartell-louis-ghost-chair-by-philippe.html
Ghost
La trasparenza della poltrona conferisce una presenza eterea, quasi fantasmatica; è, in altre parole, vistosamente poco appariscente, un pezzo di vetro trasparente, che allo stesso tempo aumenta la visibilità di chi vi siede, il quale, inoltre, si vede discretamente aggraziato dai braccioli simili a un trono e dallo schienale a medaglione. La Ghost ha rotto la tradizione, superando l’idea diffusa nel XX secolo che la plastica non fosse altro che un materiale economico e usa e getta, eppure Starck l’ha messa al pari del legno e del metallo come materiale di design di alta gamma.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/436cf82c-d465-4ea8-baca-bd15485b2ae5 by Conference Basics
Storia
La storia della Sedia Louis Ghost, questo il suo nome completo, inizia con Luigi XVI, re di Francia del XVIII secolo. Durante il regno del monarca diciannovenne e della sua dolce metà, Maria Antonietta, si sviluppò un rinnovato interesse per i disegni classici greci e romani, che si manifestò in tutti i tipi di tendenze architettoniche e di interior design che si svilupparono rapidamente durante il regno del re. Una di queste fu l’arredamento di una sedia con schienale imbottito rettangolare o rotondo, linee pulite, gambe intagliate a colonna e struttura in legno a vista; in cambio, questo stile di sedia si guadagnò il nome del monarca, diventando noto come Sedia Luigi XVI. Questa sedia formale imbottita rimane ancora oggi uno dei modelli di sedia più popolari, considerato un classico senza tempo.
Fonte immagine: https://www.newel.com/product/french-louis-xvi-gilt-arm-chair
La sedia Luigi XVI ha visto ogni sorta di riprogettazione e interpretazione, ma per la maggior parte si è concentrata sul tessuto di rivestimento e sulla scelta del colore della vernice. Tuttavia, Philippe Starck aveva in mente qualcosa di diverso. Nel 2002, Starck ha reinventato la classica poltrona Luigi XVI per l’azienda italiana di design Kartell, già nota per l’uso innovativo della plastica. Il designer ha distillato il mobile antico in una forma sagomata, traducendo lo schienale rotondo a forma di medaglione, i braccioli curvi e le gambe dritte in un’unica sedia in plastica trasparente. Richiamando non solo il regno di Luigi XVI, ma anche l’antica geometria greca, la sedia è stata un trionfo dei tempi postmoderni. Come ha detto lo stesso Starck, la sedia “presenta un mix di materiali e stili basati sui nostri ricordi comuni”.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/11058716-0225-4354-ac22-fa096e04a991 by Wicker Paradise
Kartell, cambiare la percezione della plastica
Fondato quasi 70 anni fa, nel 1949, il marchio milanese di design Kartell è stato creato da Giulio Castelli e da allora è un simbolo del design italiano progressista. Una vera e propria storia di successo, il cui percorso è tracciato attraverso una serie di incredibili prodotti appartenenti alle categorie dei mobili, dell’arredamento e dell’illuminazione, che non solo sono diventati una parte fondamentale del paesaggio domestico, ma anche vere e proprie icone del design contemporaneo.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/c70fbf50-2544-4d3b-85c3-b1fa1aafce8d by kartellpeople
Fin dall’inizio del marchio, Kartell ha adottato un approccio innovativo allo sviluppo dei prodotti. Il loro rinomato “progetto plastica” era fortemente incentrato sulla ricerca tecnologica e sul design per gestire il materiale che, a differenza dei materiali naturali, non ha un’identità visiva prima della produzione. Questo ha portato il marchio a essere conosciuto per la sua produzione industriale di articoli di design realizzati con materie plastiche di alta qualità e high-tech. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, di materiali termoplastici innovativi e di manager coinvolti in prima persona nella realizzazione di ogni prodotto, Kartell è in grado di garantire che il proprio DNA si ritrovi nella tecnologia, nella qualità, nella resistenza e nella durata di ogni pezzo. Una svolta fondamentale per Kartell è avvenuta nel 1999, quando, dopo anni di ricerca, un’innovazione rivoluzionaria ha permesso di diventare la prima azienda al mondo a utilizzare il policarbonato per produrre mobili.
Fonte immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/Philippe_Starck#/media/File:Table_&_Chairs_by_Philippe_Starck.jpg
Come molte altre sedie iconiche, tra cui la poltrona in fibra di vetro degli Eames, la Louis Ghost deve molto della sua risonanza alla sua ingegneria. Kartell l’ha creata in plastica policarbonata ma, a differenza di altre sedie stampate, la Louis Ghost è eccezionale perché la plastica è iniettata in un unico stampo, il che significa che l’intero pezzo è realizzato in un colpo solo.
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Designer
Nato nel 1949 a Parigi, Philippe Starck ha iniziato la sua carriera progettando un paio di interni di nightclub a Parigi negli anni ’70, un’epoca in cui l’uso della lucite (plastica trasparente) come materiale per mobili e arredi era di gran moda. Da allora è diventato uno dei designer più acclamati al mondo, noto per il suo approccio sovversivo e sfacciato al design. Dai mobili trasparenti agli spremiagrumi scultorei, i suoi progetti hanno cambiato il nostro modo di vivere con il loro aspetto stilizzato e organico, spesso realizzato con combinazioni di materiali insolite e innovative.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/d1718b45-ff01-4a2a-8a7d-2fa760e8a5c5 by jikatu
Scheda tecnica
Designer: Philippe Starck
Anno: 2002
Manifattura: Kartell
Materiali: Transparent or batch-dyed polycarbonate
Dimensioni:
- Larghezza: 21.1 ”
- Profondità: 21.5 ”
- Altezza: 36.7 ”
- Altezza sedile: 18.3 ”
- Peso unità: 4.8 kg
Fonte:
http://www.kartell.com/gb/small-armchair_cod20000112el.html
https://www.ft.com/content/4ff06b04-f10e-11e5-9f20-c3a047354386
https://www.decaso.com/blog/ghost-chair-history/