Lo studio di architettura Gruppo 7 è nato nel 1926, durante il regime fascista italiano. La propaganda autocelebrativa di Mussolini influenzò la nuova architettura, l’arte e la comunicazione.
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Razionalismo italiano
Per risalire al Razionalismo italiano, bisogna guardare oltre gli architetti e le innovazioni. In questo modo si possono individuare gruppi, movimenti e un’immagine più ampia e articolata. Fondato tra gli anni Venti e Trenta, molti nomi riconoscibili parteciparono a questa esperienza, come lo studio Gruppo 7. La collaborazione tra Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Gino Pollini, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnoli divenne presto una pietra miliare nei piani del regime per la ricostruzione dell’Italia.
Il Manifesto del Gruppo 7
Il manifesto del Gruppo 7 contiene alcuni dei temi più importanti che sottolineano la lotta di tutte le interpretazioni di una “nuova architettura” in Italia, comprese le nuove tecnologie destinate a portare avanti una nuova comprensione della costruzione degli edifici. A ciò si aggiungono le nuove influenze e i nuovi approcci al tema, promossi da nomi illustri come Le Corbusier, Mies Van Der Rohe o Walter Gropius. Inoltre, come diretta conseguenza, nel loro lavoro è presente la necessità di contestare e reinterpretare paradigmi vecchi e nuovi.
Tuttavia, il Gruppo 7, con tutte le sue dichiarazioni, non intendeva dimenticare le tradizioni nella pratica architettonica. Si può quindi affermare che il Gruppo 7 volesse creare un ponte tra tradizione e novità, tra classicismo e funzionalismo. In altre parole, voleva recuperare le geometrie, i ritmi, le proporzioni e la raffinatezza del primo, abbracciando le opportunità, i linguaggi e i mezzi del secondo. Ciò ha tuttavia aperto la porta a numerose discussioni e dibattiti, soprattutto in ambito accademico.
Nel 1928 il Gruppo 7 si fuse con il MIAR (Movimento italiano per l’architettura razionale), promotore di tre Esposizioni italiane di architettura razionale. In un effimero e fallimentare tentativo di commercializzare il nuovo stile italiano alla nazione, alla fine, non aiutato dagli attriti tra il suo organizzatore, Pietro Maria Bardi, e il resto del partito fascista, iniziò a sciogliersi nel 1931. Ciò che restava del collettivo fu trasformato nel RAMI (Raggruppamento architetti moderni italiani), al quale alla fine aderirono anche Larco e Rava.
Modernismo europeo
Come espressione architettonica, il Modernismo si basava sull’efficienza, la funzionalità e il minimalismo. Inoltre, lo stile prestava molta attenzione all’architettura, con l’obiettivo finale di consolidare il piano di Mussolini: un’Italia piena di industrie ad alta produzione. L’architettura divenne uno strumento importante per il fascismo e la sua propaganda. Così, egli affascinò gli architetti con un approccio spoglio e militarista all’architettura classica. Tale approccio faceva parte del tentativo del regime di scimmiottare l’estetica romana imperiale.
Come forma fortemente influenzata dal minimalismo, il Modernismo è stato il più importante nuovo stile di architettura e design del XX secolo. Inoltre, è considerato un approccio analitico all’innovazione funzionale e strutturale e abbraccia la filosofia “meno è meglio”.
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La Casa Elettrica
Ispirata da Giò Ponti, la Società Generale Italiana di Elettricità Edison ha sponsorizzato la “Casa Elettrica”. Costruita dal Gruppo 7, è un esempio di design di casa moderna che mostra i nuovi principi dell’architettura razionale. Inoltre, la struttura mostrava come la maggior parte dei moderni elettrodomestici ad alimentazione elettrica potesse essere integrata nel design.
Dall’impostazione planivolumetrica, è possibile osservare l’estrema semplicità di questo prototipo di casa moderna. Inoltre, le sue affinità con i principi dell’architettura di Le Corbusier sono particolarmente evidenti osservando l’equilibrio e la gerarchia degli spazi interni ed esterni.
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Eredità
Il Razionalismo, nonostante sia durato meno di un decennio, ha lasciato molte tracce, osservabili in tutta Italia. A Ivrea, Adriano Olivetti volle che Figini e Pollini costruissero per lui il complesso delle Officine ICO di Alessandria. Così, Ignazio Gardella progettò il dispensario antitubercolare di Milano, mentre Pagano costruì una delle più importanti università del mondo, la Bocconi.
Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Figini_e_Pollini#/media/File:Olivetti_Building_Ivrea.jpg
Fonti:
https://www.domusweb.it/en/movements/italian-rationalism.html