G L, Author at iDesignWiki - Pagina 45 di 259

Un progetto può crescere come un albero, spiega Jørn Utzon: “Se cresce naturalmente, l’architettura si prenderà cura di sé”.

Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/99eb6b15-63b1-4f40-ab02-76a1579fdc71 by 準建築人手札網站 Forgemind ArchiMedia

La vita di Utzon

L’architetto danese Jørn Utzon è nato nel 1918. Mentre frequenta la scuola secondaria, inizia ad aiutare il padre, direttore di un cantiere navale ad Alborg, in Danimarca, e brillante architetto navale, studiando nuovi progetti, elaborando piani e realizzando modelli. Questa attività gli apre un’altra possibilità: quella di diventare un architetto navale come suo padre.

Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/515f7405-49c1-496c-b332-8911ad28deeb by 準建築人手札網站 Forgemind ArchiMedia

Dopo essersi laureato all’Accademia di Belle Arti nel 1942, come molti architetti colpiti dalla Seconda guerra mondiale, si rifugiò nella Svezia neutrale, dove fu assunto nello studio di Stoccolma di Hakon Ahlberg per tutta la durata della guerra. Si recò poi in Finlandia per lavorare con Alvar Aalto.

Quali sono le sue opere più famose?

Per varie ragioni, Utzon si dimise dalla carica di architetto del progetto nel 1966, ma l’Opera House, considerata una delle più importanti opere architettoniche del XX secolo, rese Utzon famoso in tutto il mondo e gli fece ottenere incarichi in lungo e in largo, tra cui la Melli Bank di Teheran (1963) e il palazzo del parlamento in Kuwait (1978-85).

Teatro dell'Opera di Sydney — Jørn Utzon, Teatro dell’Opera di Sydney – 1956-73

Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/81c9bc2c-35de-4576-a91b-6d3568307f49 by roryrory

Teatro dell'Opera di Sydney, interno — Interno Teatro dell’Opera di Sydney – 1956-73

Fonte immagine:https://search.creativecommons.org/photos/1c759ba9-4007-423d-83a8-fd08051af00c by roryrory

L'architetto danese Jørn Utzon è stato il genio dietro la straordinaria Sydney Opera House. — L’architetto danese Jørn Utzon è stato il genio dietro la straordinaria Sydney Opera House.

Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/1dc2a88e-bad8-43db-88d1-e4df7657945a by SqueakyMarmot

In Danimarca Utzon è stato responsabile solo di un piccolo numero di edifici: oltre ad alcuni dei primi edifici bassi ad alta densità del Paese, risalenti al 1960 circa, vi sono la chiesa di Bagsværd (1977) e il negozio di mobili di Paustian (1987) nel quartiere Nordhavn di Copenhagen. Nell’aprile 1998 ha ricevuto il Premio Sonning e nel maggio 2003 il Premio Pritzker.

Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/d04f1a90-498c-44aa-9c5e-971df1175468 by el_jambere

Tra gli altri suoi progetti più noti ricordiamo il Fredensborg Housing Estate (1959-62), il Kingo Housing Estate (1956-58) e lo Skagen Nature Center (2001), tutti in Danimarca.

Fonte immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/J%C3%B8rn_Utzon#/media/File:Fredensborg_Houses_17.jpg

Le Case Kingo a Helsingør sono sessantatré case a forma di L costruite a schiera seguendo i contorni del sito, garantendo a ogni casa una vista, l’accesso alla luce del sole e il riparo dal vento. Le case Kingo sono spesso lodate per la loro combinazione di semplicità e inventiva.

Fonte immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/J%C3%B8rn_Utzon#/media/File:Romerhusene02.jpg

Quali sono le caratteristiche principali dello stile di Utzon?

Egli ha creato uno stile caratterizzato da edifici civili monumentali.

Trascende l’architettura come arte e sviluppa le sue forme in invenzioni poetiche che possiedono una programmazione ponderata, integrità strutturale e armonia scultorea.

Utzon aveva un senso nordico di preoccupazione per la natura che, nella sua progettazione, enfatizzava la sintesi di forma, materiale e funzione per i valori sociali. La sua fascinazione per l’eredità architettonica degli antichi Maya, del mondo islamico, della Cina e del Giappone rafforzò la sua visione. Questo si sviluppò in quella che Utzon definì in seguito Architettura additiva, paragonando il suo approccio ai modelli di crescita della natura. Un progetto può crescere come un albero, ha spiegato: “Se cresce naturalmente, l’architettura si prenderà cura di sé”.