Il Paleocristiano: con l’ampia accettazione del Cristianesimo come religione di Stato a Roma, l’architettura dovette rispondere alle esigenze della realizzazione degli spazi di culto. Le prime chiese furono costruite seguendo la tipologia della basilica romana, assumendo una forma cruciforme in ricordo della crocifissione.
Le origini
Il cristianesimo nacque in Giudea, una provincia orientale dell’Impero Romano, e portato e diffuso a Roma da San Pietro, San Paolo e altri missionari. Il periodo paleocristiano è generalmente considerato come quello che va dal regno di Costantino (306 d.C.) alla morte di Gregorio Magno (607 d.C.), anche se a Roma e in molte città italiane continuò fino al X secolo.
Architettura Precostantiniana (50-313 d.C.)
Nel 200 d.C. l’architettura cristiana non esisteva ancora. A partire dal 250 d.C. il cristianesimo prese il sopravvento e i primi luoghi di culto furono le Domus ecclesiae, titulus a Roma. I cristiani ripristinarono anche i cimiteri sotterranei, chiamati Catacombe, e strutture simili in superficie (Martyria), utilizzate per i rituali funebri legati alle antiche usanze pagane. Si parla quindi di Paleocristiano.
Architettura Costantiniana (IV secolo)
Nel 313 Costantino permise ai cristiani un culto religioso libero e senza restrizioni (Editto di Milano). L’architettura domestica non poteva più soddisfare le esigenze di un luogo di incontro per il cristianesimo, e si adottò quindi la struttura della basilica romana. In origine la basilica romana era rettangolare con almeno un’abside, solitamente rivolta a nord, e le prime chiese erano generalmente semplici e funzionali nel loro design.
I costruttori cristiani apportarono molte modifiche di carattere simbolico. Con l’aggiunta di un transetto tra la navata centrale e l’abside, perpendicolare alla navata centrale, l’edificio assunse una forma cruciforme in ricordo della crocifissione.
La varietà era tipica di questo periodo, ma ci sono alcune caratteristiche comuni a tutte le basiliche:
- pianta sviluppata in lunghezza con un asse longitudinale;
- tetto con travi di legno a vista o piano di calpestio;
- tribuna rettangolare a forma di abside;
- navata centrale e navate laterali;
- alto cleristorio con grandi finestre.
Architettura post-costantiniana (335-400 d.C.) e Architettura del V secolo
Negli ultimi anni del regno di Costantino e per tutto il IV secolo furono costruiti nuovi tipi di chiese in capitali politico-spirituali come Roma (la nuova sede del papato), Milano, Alessandria e Gerusalemme. La creatività dell’architettura cristiana era legata ai concetti stilistici e alle tecniche costruttive del tardo classicismo. Dopo la divisione dell’Impero Romano da parte di Teodosio nel 395 d.C. e un gran numero di invasioni, Ravenna divenne la nuova capitale. Il papato si affermò come nuovo potere politico contro l’Imperatore e lo sperimentalismo del periodo Costantiniano fu sostituito dalla standardizzazione. Tuttavia la tradizione locale aggiunse alcuni elementi distintivi rispetto ai temi standard:
- l’ingresso è solitamente chiuso su quattro lati da un colonnato;
- il nartece o vestibolo davanti alla chiesa (esonartece) o all’interno all’inizio della navata (endonartece);
- gallerie sulle navate laterali;
- doppie navate laterali;
- una cripta sotto o davanti all’altare;
- due torri ai lati della navata;
- un transetto a tre lati;
- impiego di materiali diversi.
Fonti:
https://www.khanacademy.org/humanities/medieval-world/early-christian-art/beginners-guide-early-christian-art/a/early-christian-art-and-architecture-after-constantine
https://www.britannica.com/art/Early-Christian-art
https://historyofarchitecture.weebly.com/early-christian.html