Lo Stile Bizantino è nato nell’omonimo Impero, chiamato anche Impero Romano d’Oriente.
Informazioni sull’Impero Bizantino
Lo Stile Bizantino riguarda l’insieme dei prodotti artistici greco-cristiani dell’Impero Bizantino. Questo è nato dal declino di Roma e rimasto in piedi fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Gran parte dei dettami ortodossi dell’Europa orientale, così come alcuni dettami musulmani del Mediterraneo orientale, ebbero il ruolo di preservare diversi temi della cultura e dell’arte dell’impero per i secoli successivi.
Molti studiosi ritenevano che i contemporanei dell’Impero Bizantino, come la Rus’, la Repubblica di Venezia o il Regno di Sicilia, ne fossero culturalmente influenzati, senza farne parte.
Dopo la caduta di Costantinopoli, l’arte prodotta dai Cristiani Ortodossi Orientali sopravvissuti fu definita “post-bizantina”. Alcune tradizioni artistiche nate nell’Impero bizantino, come la pittura di icone e l’architettura delle chiese, sono oggi utilizzate in Grecia, Cipro, Serbia e altri Paesi Ortodossi Orientali.
Caratteristiche
L’arte bizantina si è evoluta dalla cultura greca cristianizzata dell’Impero Romano d’Oriente, senza mai perdere di vista la sua eredità classica, ma continuando a produrre opere d’arte che ne richiamassero le origini. Costantinopoli aveva un gran numero di sculture classiche per le strade, anche se alla fine divennero oggetto di dubbio per i suoi abitanti.
La base dell’arte bizantina (e dello Stile Bizantino) è un importante attitudine artistica dei greci bizantini che, come i loro predecessori greci, non utilizzarono mai il solo gioco delle forme. Stimolati da un innato razionalismo, dotarono le forme di vita associandole a contenuti ricchi di significato. Anche se l’arte prodotta nell’Impero bizantino ebbe periodicamente delle riprese di un’estetica classica, essa si caratterizzò con una nuova estetica caratterizzata dal carattere astratto o antinaturalistico. L’arte bizantina sembrava aver abbandonato la volontà di ricreare fedelmente la realtà, a favore di un approccio simbolico.
Architettura antica
L’architettura bizantina è simile a quella paleocristiana, infatti molti edifici paleocristiani furono concepiti sotto il comando dell’imperatore bizantino Costantino. L’architettura bizantina si differenziò sotto l’Imperatore Giustiniano, nel VI secolo. Con le dimensioni e la forma delle loro chiese e lo stile delle decorazioni, i Bizantini definirono il proprio stile. Questo fu adottato nell’Europa Orientale per altri mille anni, mentre l’Europa Occidentale sviluppò un nuovo stile architettonico.
Evoluzione strutturale
Gli architetti bizantini erano considerati eclettici e si rifacevano molto alle caratteristiche dei templi romani. Volevano una fusione tra la basilica e le strutture religiose simmetriche a pianta centrale, utilizzate nella tipica chiesa bizantina a croce greca, con una massa centrale quadrata e quattro rami di uguale lunghezza. La caratteristica più importante era il tetto a cupola. Le chiese di Costantino in Palestina furono costruite con due tipi principali di pianta:
- La basilica (o “assiale”), rappresentata dalla basilica del Santo Sepolcro;
- La circolare (o “centrale”), rappresentata dalla chiesa ottagonale un tempo ad Antiochia.
All’interno, tutto l’amore orientale per la magnificenza era evidente. All’esterno gli edifici erano piuttosto semplici, la facciata era talvolta alleggerita da file alternate di pietra e mattoni, in vari colori.
Per quanto riguarda le aperture, le porte e le finestre, queste sono a testa semicircolare, ma a volte vengono utilizzate aperture ad arco segmentale e a ferro di cavallo. Le finestre sono piccole e ravvicinate. L’impiego del mosaico e l’esclusione del vetro dipinto hanno reso proibitivo l’uso di finestre così grandi, come facevano gli architetti gotici. Nel clima soleggiato, si ricorreva ad aperture molto più piccole per far entrare solo la luce necessaria.
I tetti erano caratterizzati da una serie di cupole senza coperture esterne. I Bizantini iniziarono a utilizzare la cupola posta su una pianta quadrata o ottagonale con molti pennacchi, non presenti nell’architettura romana.
I capitelli derivavano talvolta dai tipi ionici o corinzi romani, o consistevano nella parte inferiore di un blocco cubico con angoli arrotondati, chiamato “dosseret”. Si trattava sempre di elementi secondari, spesso utilizzati solo per sostenere le gallerie, mentre i massicci pilastri sostenevano la sovrastruttura.
Nello Stile Bizantino al posto delle modanature vennero impiegate ampie e piatte superfici murarie.
All’interno, la disposizione decorativa di marmi e mosaici in pannelli era talvolta incorniciata da listelli e si usavano stecche piatte con ornamenti incisi.
All’esterno, l’uso semplice dei prospetti, con distese piatte di mattoni e sporadici corsi a fasce di pietra ha cambiato la portata delle modanature rispetto a quelle utilizzate in altri stili.
Lo schema ornamentale era elaborato. Le pareti erano rivestite di marmi disposti in modo da creare disegni. La parte superiore delle pareti era ornata da mosaici di vetro con figure simboliche come santi e rappresentazioni del pavone (emblema della vita immortale). Il tutto in contrasto con gli affreschi difficilmente mantenibili adottati nelle chiese romaniche occidentali.