Il Neoespressionismo si basa principalmente sul movimento espressionista tedesco e si è diffuso rapidamente in altre parti d’Europa e negli Stati Uniti.
Il Neoespressionismo in architettura
L’architettura neoespressionista è legata ad alcune strutture davvero uniche. Questo movimento architettonico lavorava su edifici pubblici di grandi dimensioni, come musei e sale da concerto. Gli architetti espressionisti volevano creare edifici utili a evocare sentimenti o emozioni. L’architettura neoespressionista è soggettiva; è più facile definirla in quattro punti:
- Tende a stare lontano dal rigore geometrico.
- Non si basa sugli stili del passato.
- È molto personale.
- Le sue strutture tendono a essere opere uniche dei loro creatori.
Maestri del Neoespressionismo
Eero Saarinen ha iniziato la sua carriera con un apprendistato e una collaborazione con il padre. La sua commissione più importante è stata il TWA Flight Center, che può essere considerato l’apice delle sue opere precedenti, una dimostrazione della sua arte neoespressionista e della meraviglia tecnica degli involucri di cemento.
Dama Zaha Mohammad Hadid è la regina indiscussa dell’architettura iconica contemporanea. È stata la prima donna a ricevere il Premio Pritzker per l’architettura, nel 2004. I progetti di Hadid sono caratterizzati da qualità formali dinamiche, con linee sinuose e curve. Uno dei suoi progetti è il MAXXI di Roma.
Pittura Neoespressionista
Il neoespressionismo si diffonde in tutta la Germania, dove le nuove generazioni sentono il bisogno di distinguersi da un passato di orrore costituito dagli innegabili atti del regime nazista durante la guerra. Si caratterizzò per un ritorno alla figurazione in opere espressive, gestuali e talvolta sfacciatamente aggressive.
Neue Wilden
Neuen Wilden, o “Nuovi Selvaggi”, era un gruppo di pittori espressionisti tedeschi, attivi negli anni Ottanta a Berlino e in Germania. Il termine include l’arte neo-espressiva tedesca degli anni Ottanta; le città più rilevanti per il movimento furono Berlino, Amburgo e Colonia. Talvolta il termine viene utilizzato anche per indicare il neoespressionismo internazionale. Il termine è passato a descrivere un gruppo di artisti più giovani, seguaci di una pittura “urlata” e gestuale, dai toni violentie dissonanti.
Neoespressionismo in Italia
Nel 1979, il critico d’arte e curatore italiano Achille Bonito Oliva lavorò a un’introduzione per una mostra da lui organizzata nella città di Genazzano. Intitolata “Le Stanze“, la mostra ospitava un piccolo gruppo di giovani pittori le cui opere sembravano richiamare la pittura espressionista in un momento in cui l’arte concettuale dominava le tendenze artistiche. Per parlare della loro arte, Oliva ha usato il termine “Transavanguardia“.
Fonti: https://www.britannica.com/art/Neo-Expressionism
https://www.theartstory.org/movement/neo-expressionism/