Il movimento che inaugura una nuova forma d’arte: astratta, essenziale e geometrica.
De Stijl conosciuto anche come Neoplasticismo, è un movimento d’avanguardia fondato nei Paesi Bassi nel 1917. I maggiori esponenti furono Theo Van Doesburg e Piet Mondrian che diffusero una nuova arte basata sull’astrazione di tutte le forme e di tutti i colori, con lo scopo di fondare un linguaggio universalmente riconosciuto e condiviso, superando così, l’individualità dell’artista.
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Il termine Neoplasticismo compare per la prima volta nell’ottobre del 1917 con la pubblicazione del primo numero della rivista “De Stijl” (che in olandese significa Lo Stile) fondata da T. V. Doesburg e P. Mondrian.
Il primo manifesto del gruppo De Stijl apparì nel Novembre del 1918. L’obiettivo del gruppo che lo compilò (Theo van Doesburg, Robt. van’t Hoff, Vilmos Huszar, Antony Kok, Piet Mondrian, G. Vantongerloo, Jan Wils) era la combinazione organica dell’architettura, della scultura e della pittura in un modo costruttivo lucido, non sentimentale, fatto per elementi. Le tesi del movimento esprimono, sul piano figurativo, una continuazione razionalizzata del cubismo e su quello sociale una lotta radicale all’individualismo.
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Quali sono gli obiettivi del Neoplasticismo?
Lo scopo dell’arte neoplastica era di natura filosofica: raggiungere, utopisticamente, un equilibrio e un’armonia, non solo nell’arte, ma anche nella società affinché in qualche modo arrivasse a riflettere il mistero e l’ordine dell’universo attraverso un nuovo modo di vedere il materiale e lo spirituale.
Per i neoplasticisti la Pittura deve contenersi nell’ambito dell’astrattismo geometrico realizzando la liberazione della forma naturale dalle sovrastrutture espressive, basando tutto sugli elementi base della linea, del piano e dei colori primari attraverso rettangoli ritmici e blocchi cromatici.
La finalità principale espressa da De Stijl è quella di ottenere che la nuova estetica plastica si riveli, come stile, in tutti gli oggetti, nascendo da nuovi rapporti tra l’artista e la società.
La personalità più vigorosa del gruppo è quella di Piet Mondrian che, negli anni di partecipazione alla rivista De Stijl, approda a quella particolare e personale forma di astrattismo neoplastico cerebrale. Egli giunge a questa consapevolezza attraverso una maturazione artistica complessa ed articolata che lo vede passare attraverso il simbolismo olandese, e le relative influenze mistico-teosofiche, fino all’esperienza dell’avanguardia cubista e futurista.
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L’architettura e la progettazione di oggetti d’uso, legati al linguaggio di Mondrian, toccano nel gruppo De Stijl vertici di grande livello, basti pensare alla famosa sedia realizzata da Gerrit Rietveld, ancora oggi ampiamente imitata e copiata. L’architettura, così come per la contemporanea esperienza del Bauhaus, esprime nuovi concetti di funzionalità e rigore formale: contro gli elementi decorativi, la nuova espressione plastica tiene conto di forma, destinazione d’uso e materiali.
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Il Neoplaticismo va oltre le posizioni cubiste ricercando la natura essenziale delle cose, una assoluta razionalità e purezza formale, nell’armonica equivalenza compositiva di colori puri (rosso, azzurro, giallo) e di non-colore (nero, bianco, grigio) e nell’uso esclusivo dell’angolo retto (posizione verticale-orizzontale come posizione di quiete), contrapponendosi in ciò alla pittura tradizionale, che Mondrian definisce morfoplastica.
Come i contemporanei movimenti del Bauhaus e del Costruttivismo, anche De Stijl si proponeva, altresì, di estendere la nuova arte in tutti campi, dall’architettura, alla scultura e agli oggetti d’uso comune, e di rinsaldare i legami a livello internazionale con i nuovi linguaggi formali.
Nel 1925 Theo van Doesburg scrive princìpi fondamentali dell’architettura neoplastica, attraverso i quali analizza il rapporto tra 17 categorie dell’architettura e i significati ad esse corrispondenti nella poetica del movimento.
L’influenza De Stijl sui progetti architettonici è rimasta considerevole fino il 1931, esponenti dell’architettura moderna come Mies van der Rohe sono stati tra i sostenitori più importanti. Tra il 1923 e il 1924, Rietveld progettò la Casa Rietveld Schröder, l’unico edificio ad essere stato creato completamente secondo i principi De Stijl.
Nel 1924 Mondrian esce dal gruppo De Stijl, a causa delle divergenze con Theo Van Doesburg, poiché quest’ultimo aveva introdotto la diagonale non solo nei suoi quadri ma anche nelle sue architetture, per Mondrian era essenziale riaffermare il valore specifico della struttura pittorica, nell’assoluta convinzione che la pittura non è semplice sperimentazione, ma traduzione in termini figurativi dell’essenza stessa della realtà.
Riferimenti testo:
Per ulteriori riferimenti visitare: www.jbdesign.it/idesignpro