Un paradigma del design italiano sul tema della modernità
Superleggera è una sedia progettata dal designer italiano Gio Ponti nel 1955 e prodotta dall’azienda italiana Cassina dal 1957. Si tratta di uno dei prodotti più noti del designer milanese e uno dei prodotti di disegno industriale più rilevanti del XX secolo; fa infatti parte della collezione permanente del Triennale Design Museum ed è stata esposta alla 4ª edizione di quest’ultimo: Le Fabbriche dei sogni.
Riferimento immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Gio_Ponti#/media/File:Gio_Ponti.jpg
Per le sue caratteristiche e per le originali dimostrazioni che hanno accompagnato la sua presentazione al pubblico, la sedia è diventata un simbolo culturale e uno degli esempi più interessanti di tecnologia innovativa applicata all’arredamento. È stata selezionata per la premiazione del IV Compasso d’oro (non vincendolo) e fa parte della selezione ADI Design Index. La sedia è stata comunque più volte definita dallo stesso progettista una “semplice sedia“.
Riferimento immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Gio_Ponti#/media/File:Gio_Ponti,_Chaise_Superleggera,_1955.jpg
Cosa rende speciale la sedia Superleggera?
Il nome superleggera non è casuale, pesa infatti appena 1,66 kg e si solleva con un dito. Un oggetto storico, da tenere ben stretto come pezzo da collezione. Non male, se si pensa che Gio Ponti la descriveva come una normale sedia, leggera, sottile e conveniente: caratteristiche proprie di un oggetto d’uso comune. Una descrizione comunque modesta visto che per realizzare il primo prototipo ci sono voluti ben otto anni.
Tra le particolarità che caratterizzano la sedia superleggera Gio Ponti troviamo:
– lo schienale che si curva nella parte superiore per accogliere la schiena e la seduta realizzata in un materiale inusuale.
– la canna d’india, tipico della sedia di Chiavari, risalente al primo Ottocento, cui la Superleggera si ispira.
Riferimento immagini: https://sbandiu.com/2017/03/13/una-superleggera-con-uneredita-pesante-gio-ponti-per-cassina/
Con quali materiali è stata realizzata?
Struttura in frassino naturale oppure laccato bianco o nero con sedile in canna d’India; struttura in frassino naturale, tinto bianco o nero a poro aperto con sedile imbottito e rivestimento in tessuto o pelle; struttura in frassino laccato bicolore bianco/nero con sedile imbottito e rivestimento in pelle bianca o in pelle grafite.
Riferimento immagini:https://shop.mohd.it/it/699-superleggera-sedia-cassina-gio-ponti.html
Quali sono le sue dimensioni?
L. 41 cm – P. 45 cm – H. 83 cm
Riferimento immagine: https://shop.mohd.it/it/699-superleggera-sedia-cassina-gio-ponti.html
Da cosa nasce questo progetto?
Il progetto nasce in modo estremamente razionale: ogni soluzione è stata attualizzata per motivi tecnici e strutturali al fine di migliorare un prodotto culturale italiano molto radicato nel territorio, la sedia di Chiavari. La Superleggera entra nella cultura italiana e si diffonde in essa sia per le sue caratteristiche strutturali sia per le curiose ed originali campagne di comunicazione fatte per promuoverla. La Superleggera, infatti, dotata di prestazioni eccellenti (si tratta di una sedia che pur pesando solo 1,66 kg è estremamente solida e robusta) viene promossa con alcune idee molto originali che ne fanno evincere, cercando di stupire, le proprie caratteristiche. Per la sua presentazione, infatti, Giò Ponti sottopone la sedia ad un bizzarro collaudo: facendola cadere dal quarto piano di un edificio anziché sfracellarsi a terra rimbalza come una palla, senza danni. La sedia viene anche promossa con una simpatica vignetta raffigurante un bambino che la alza con un dito. O performance più recenti come la Superleggera sospesa in aria tirata verso l’alto da un palloncino e tenuta a terra tramite dei tiranti. Viene tuttora identificata come uno degli oggetti di disegno industriale più rilevanti ed influenti nella storia del settore a livello internazionale e fa parte di collezioni di molti musei dedicati al design, alla tecnologia e all’arte moderna di tutto il mondo ed è uno dei simboli più citati del design italiano e della cultura artigianale milanese legata all’arredamento. Quest’evoluzione, che l’ha resa “un classico“, ha portato tuttavia la sedia a una discutibile incoerenza con le concezioni originarie del progettista: da semplice ed economica sedia “per il popolo” la Superleggera è divenuta negli anni un oggetto culturale ricercato, non più rivolto alla massa e con un prezzo di vendita decisamente elevato.
Riferimento testo:
Per ulteriori riferimenti visitare: http://www.jbdesign.it/idesignpro