Figura eminente dell’arte del XX secolo
Paul Klee (1879-1940), pittore di origine svizzera, rappresenta, insieme a Wassily Kandinskij, l’artista che ha dato il maggior contributo ad una nuova pittura fondata su caratteri astratti.
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Egli però, a differenza di Kandinskij, non ha mai praticato l’Astrattismo come unica forma espressiva, ma l’ha inserita in un più ampio bagaglio formale e visivo dove i segni e i colori hanno una maggiore libertà di evocazione e rappresentazione. Si potrebbe dire che, mentre per Kandinskij l’Astrattismo rappresenta una meta, per Klee l’Astrattismo è un punto di partenza per rifondare una pittura che rappresenti liberamente il mondo delle forme e delle idee.
Esponente dell’Astrattismo, considerava l’arte un discorso sulla realtà e non una sua semplice riproduzione. Nelle sue opere la realtà è quindi rarefatta, resa essenziale, talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate. La sua vasta ricerca si manifesta anche attraverso la scelta dei supporti, che vanno dalla tradizionale tela alla carta di giornale, alla juta, a cartoncini di ogni qualità e spessore.
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P. Klee è stato uno degli insegnanti della Bauhaus, la sua esperienza presso la scuola ebbe riflessi sia sulla sua vita che sulle sue opere. La necessità di comunicare un sapere spinge infatti l’artista all’elaborazione di una propria posizione teorica e questo lo sollecita a rendere espliciti e a esplorare più profondamente i mezzi espressivi e i metodi di lavoro di cui si serve.
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Qual è lo stile artistico di Paul Klee?
La cultura figurativa di Klee è molto ricca e complessa: si fondono in essa elementi di gusto primitivistico ed espressionistico, l’arabesco di Matisse e le scomposizioni formali del Cubismo. Le sue prime opere sono di gusto simbolistico e decorativo, successivamente, piene di ironia. Il suo interesse va alternativamente dal segno al colore, fino all’equilibrio perfetto dei due mezzi in una sintesi ritmica musicale (Notte blu, 1937; Segni in giallo, 1937). La libertà fantastica dell’artista arriva a una sorta di automatismo pittorico parallelo al Surrealismo, a una espressione carica di emotività romantica, dove si mescolano insieme umorismo ed estasi infantile.
Klee è pittore di fantasia, di incantamenti. In tutta la sua opera appare proteso a reinventare il mondo, a rendere visibile quanto di magico e misterioso è racchiuso in esso.
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La sua personalità artistica è ricca e multiforme. I suoi interessi lo hanno portato a spaziare molto al di là della sua disciplina, interessandosi di filosofia, poesia, musica e scienze naturali. Nella sua ricerca appare sempre costante il problema di capire cosa è la creatività. Egli infatti ritiene che l’arte si avvicini alla natura non perché la imiti, ma perché riesce a riprodurne le intime leggi della creazione. Così egli piega e modella i suoi segni espressivi con grande padronanza, riuscendo con semplicità a passare dal figurativo all’astratto senza mai far perdere alle sue immagini una grande carica di espressività. Molto affascinato dal mondo figurativo dell’infanzia, egli conserva sempre nella sua opera una levità e leggerezza che danno alle sue immagini semplicità ed eleganza.
Nella sua attività artistica, apporta un contributo di grande importanza al dibattito sull’ “astrazione”. Nel 1924, Paul Klee con gli amici Kandinsky, Feininger e Jawlenskij fonda il gruppo Der Blaue Vier (I Quattro azzurri) porta avanti il discorso dell’Astrattismo tenendo varie mostre, soprattutto in America a New York.
Klee non intende mai l’Astrattismo come qualcosa di totalmente separato dalla realtà, questo è infatti una tendenza all’astrazione intellettuale, un procedimento della mente che astrae dai fatti, dall’esperienza. Poiché secondo P. Klee noi ci formiamo continuamente, giorno dopo giorno, vivendo immersi nel mondo che ci circonda, tutto ciò che sentiamo non può essere che la nostra reazione emotiva di fronte alla realtà.
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“Per l’artista la comunicazione con la natura resta la più essenziale delle condizioni. L’artista è umano; è egli stesso natura; parte della natura all’interno dello spazio naturale”.
Paul Klee
Stile pittorico di Paul Klee
La pittura di Klee è raffinata, intellettuale, rarefatta e spesso allusiva e simbolica come dimostrano i titoli delle opere che sono evocativi e suggestivi. Viene considerato uno dei padri della pittura astratta. Spesso, però, il suo lavoro assume un carattere prettamente figurativo, oscillando tra espressionismo e una vaga intonazione surrealista.
Klee è un rivelatore straordinario di universi interiori. La sua sensibilità gli permette di scoprire relazioni magiche tra forme, luoghi, simboli, colori.
La sua vasta cultura visiva, che spazia dall’arte italiana, con riferimento a Leonardo e Michelangelo, a quella della frequentazione del gruppo Blau Reiter, gli fornisce una solida base su cui costruire il proprio mondo figurativo, mantenendosi tuttavia al di fuori di qualsiasi corrente organizzata.
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Klee gioca con l’estetica dell’astrazione, si serve di spunti e convenzioni per proprie esigenze liberamente espressive e non ubbidisce a un programma, piuttosto improvvisa con vivacità alternata a ironia.
Le immagini di Klee assomigliano ad architetture, città immaginarie, acquari, orti botanici, labirinti, spartiti musicali, arabeschi dello spirito. Al loro interno si collocano elementi organici, nuotano pesci dorati, svolazzano uccelli variopinti, si dipanano scritture immaginarie, si intrecciano simboli, note e ideogrammi. In alcune opere i diversi elementi vengono orchestrati sulla base di schemi matematici e teorie musicali.
Riferimenti testo:
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