La prospettiva è la tecnica di rappresentazione degli oggetti spaziali su qualunque superficie con cambiamenti nei contorni della forma e relazioni di luce e ombra che si osservano tipicamente in natura.
Storia antica della Prospettiva
Per un millennio, la forza motrice dello sviluppo dell’arte è stata la presentazione della profondità. Per la prima volta nella storia, nel V secolo a.C., Platone utilizza la prospettiva nella scenografia di rappresentazioni drammatiche basate sulle opere di Eschilo e Sofocle. Nessun esempio di pittura prospettica greca è sopravvissuto, ma possiamo immaginare il significato della loro tecnica basandoci sull’analisi di copie romane (probabilmente di artisti greci) provenienti dalle rovine di Pompei, nel I secolo d.C.
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Gli artisti greci e romani rappresentavano abilmente i volumi e lo spazio nei loro affreschi, senza tuttavia basarsi su una precisa costruzione prospettica. L’artista utilizzava una comprensione intuitiva del concetto di convergenza.
Fonte immagine, https://search.creativecommons.org/photos/03c42dfb-f29d-45eb-8444-5b5f93ea1f2e by Simone Ramella
Più tardi nella storia, molti artisti abbandonarono i concetti di prospettiva lineare nel XIV secolo. Fra questi, Cimabue, Giotto e i fratelli Lorenzetti. Giotto realizzò l’idea delle parallele convergenti senza utilizzare un punto di fuga esatto.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/dea8f1c7-9252-4c38-8687-954f0ea77113 by Simone Ramella
Ci sono le testimonianze orali di Manetti (1480) e Vasari (1550) al centro della storia della prospettiva. Tra il 1405 e il 1425, l’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi (1377-1446) le analizzò e le dimostrò ai suoi colleghi in due drammatici spettacoli prospettici.
Punto di Fuga centrale
Il punto di fuga centrale fu probabilmente utilizzato per la prima volta nel 1423 da Masolino da Panicale (intorno al 1383 – 1440), in un dipinto che racconta due storie distinte: la guarigione dello storpio e la resurrezione di Tabitha.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/ca30c3b6-011e-44ce-a0ad-bee9eaeb33e7 by Bradley N. Weber
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/16690d2b-801b-4c25-b4a5-f0ffed28c84b by Jennifer Mei
Dopo la scoperta di Masolino, molti pittori del Rinascimento si dedicarono alla costruzione prospettica dello spazio nelle loro composizioni. In modo particolare, Masaccio, Mantegna, Fra Angelico e Leonardo implementarono questa tecnica del punto di fuga centrale. Peraltro, il fenomeno raggiunse l’apice intorno al 1500, come dimostrano le celebri opere di Raffaello.
Nel XVIII secolo emerse una nuova forza motrice all’interno dell’arte: la prospettiva a due punti.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/22d96247-ac9f-4bf7-80bd-a3b59e5e3938 by leoncillo sabino
Tipi di Prospettiva
Per valutare l’accuratezza della prospettiva, dobbiamo avere una chiara comprensione delle regole:
- Prospettiva a un punto: i disegni hanno un punto di fuga. Gli oggetti hanno linee parallele o perpendicolari alla linea di vista dell’osservatore, che convergono nel punto di fuga.
- Prospettiva a due punti: i disegni hanno due punti di fuga. All’interno dell’illustrazione, questi punti di fuga si trovano arbitrariamente sulla linea dell’orizzonte. Un punto rappresenta un insieme di linee parallele, un altro ne rappresenta un ulteriore.
- Prospettiva a quattro punti: Chiamata anche punto di vista all’infinito, è una versione curva della prospettiva a due punti. L’immagine prospettica a quattro punti può rappresentare un panorama a 360° e anche oltre i 360° quando si presentano scene impossibili. Inizia con la linea dell’orizzonte, seguita da quattro punti di fuga uguali, che indicano quattro linee verticali.
Fonti:
http://www.renaissanceconnection.org/lesson_art_perspective.html http://www.webexhibits.org/sciartperspective/tylerperspective.html https://en.wikipedia.org/wiki/Perspective_(graphical)